sabato 31 dicembre 2016

Compostaggio di Comunità. Chi ci guadagna?

Lo scorso agosto (2016) è stata data sul web una discreta risonanza all'iniziativa del Comune di Melpignano (LE) per la creazione di un Centro Comunale per il Compostaggio di Comunità.

Qualche tempo dopo un mio amico mi ha chiesto. da persona "informata sui fatti", un giudizio su quell'iniziativa. Sono pigro e fino ad allora avevo soppresso il desiderio di esprimermi ma l'amicizia mi ha imposto un piccolo sacrificio i cui risultati ora voglio condividere con voi.

Tanto per cominciare facciamo due conti (i dati – IVA inclusa - li prendo dai documenti di aggiudicazione pubblicati sull’Albo Pretorio del Comune di Melpignano).


Costi investimento.
Costo Compostiera € 101.353,26, fornitore CRTECH srl, con sede in Pignola (PZ)
Ammortamento in 7 anni (attrezzature): a spanne = 14.000 €/anno
Costo lavori sistemazione area € 98.791,46, COSTRUZIONI DE NIGRIS, con sede in Trepuzzi (LE)
Ammortamento in 30 anni (opere edili e sistemazioni): a spanne = 3.300 €/anno
Totale ammortamenti: 17.300 €/anno


Costi gestione.
Costo gestione € 156.965,15 per 7 anni pari a 22.423 €/anno, RTC fra INNOVACTION soc. coop. A.r.l. e Coop.L’ARCOBALENO soc. coop. Sociale a.r.l.
Totale Costi Annui = 17.300 + 22.423 = 39.723 €/anno

Totale Materiali Organici trattabili = 163 di cui, in base alla mia esperienza, serviranno almeno un 25% di segatura o pellet (pellet!!) o potature legnose. Rimangono 122.25 t/anno di FORSU

Quindi per compostare 122 t/anno di FORSU si spenderanno quasi 40 mila €. Cioè 324 €/tonnellata (costi di raccolta esclusi).
Leggo, senza poter approfondire, che nell'offerta della RCT aggiudicataria è previsto l'ampliamento della potenzialità dell'impianto a 300 t/anno. Ma la compostiera ha una potenzialità fissa e se si vogliono trattare quantità maggiori saranno necessari nuovi investimenti. Non conoscendo i dettagli di questa offerta migliorativa mi attengo per ora ai dati certi.

Ora consideriamo l’alternativa di portare questa FORSU ad un impianto di compostaggio industriale. Siccome non siamo in Veneto o in Lombardia dove c’è un impianto ogni 50-60 km dobbiamo fare uno sforzo ed immaginare che lo portiamo all'impianto più vicino che mi risulta essere PROGEVA SRL, di Laterza (TA) di Lella Miccolis e Marino Mongelli, due carissimi amici, che contro tutto e contro tutti (e con pochissimi contributi pubblici) sono riuscita a realizzare, e poi gestire, un impianto serio e a sviluppare una capacità di valorizzare il compost che è diventato un caso esemplare in tutta Italia.
La tariffa di conferimento presso Progeva è di 89 €/ton.
La distanza da Melpignano e Laterza è di 184 km. Ipotizzando un costo di trasporto (esorbitante) di 25 €/ton si arriva a 114 €/t contro 324€/t quindi quasi tre volte tanto.

In pratica con questo scherzetto la comunità (cioè noi) pagherà un maggior costo pari a (324-114) x 122 = 25.620 €/anno.


In altre parole, considerando che l'impianto la FORSU trattata corrisponde a circa 1600 abitanti, e considerando una famiglia di 4 persone si avrà un incremento di costi per nucleo familiare (che dovrebbero essere di regola trasferiti nella Tariffa) pari a (25.620/1,600 x 4) = 65,05 €/famiglia

Poi ci sono da considerare gli aspetti NON economici.

Sono passati ormai 28 anni da quando ho iniziato a occuparmi, prima da studente di agraria poi da professionista, di compostaggio e mi sono fatto una solida convinzione: la parte più difficile del processo di compostaggio non è fare un buon compost (per quanto anche questo non sia esattamente una passeggiata). I problemi veri iniziano quando il compost e pronto. Infatti ci sono alcuni aspetti che vengono spesso ignorati da chi si avvicina al problema da inesperto:

  • Il compost è un ottimo fertilizzante ma va saputo usare. In particolare quello italiano derivato da FORSU (75%) e potature (o pellet al 25%) non è come quello che deriva da soli scarti da giardino (sfalci e potature) di cui si parla nei manuali di giardinaggio o che si fa in altri paesi europei come la Germania. Assomiglia di più ad un concime organico ricco di elementi nutritivi e con una elevata salinità. Per questo motivo deve essere adoperato dopo interramento evitando il contatto diretto con i semi e le radici, magari con un po’ di anticipo in fase di aratura. Insomma non è un “terriccio” per vasi o per aiuole o per orti familiari, se non miscelato in piccole percentuali (20% circa) con torbe, sabbia e altri inerti o se non interrato nel suolo. Il migliore impiego del compost è, secondo me, quello in agricoltura di pieno campo, all'interno di piani di concimazione equilibrati e integrati con i fertilizzanti convenzionali in modo da ridurre l’apporto di questi ultimi esaltandone l’efficacia e, allo stesso tempo, ripristinando la fertilità del suolo. D’altra parte un buon terzo della SAU italiana è in via di desertificazione ed è lì che dovrebbe tornare la sostanza organica rifiuto. Per farsi un'idea della complessità dell'argomento e della competenza necessaria all'impiego corretto del compost da FORSU si può iniziare da qui;
  • Il compost è un ottimo fertilizzante ma non è esattamente “profumato” perché la sua fermentescibilità non si riduce a sufficienza in un processo di 90 giorni. Nelle mie prime esperienze di utilizzo in aiuole decorative, rotatorie, giardini pubblici, più volte mi è capitato di registrare lamentele per il cattivo odore che si sprigiona, tipicamente dopo una pioggia, quando il compost si ribagna e ricomincia a fermentare.
  • Il compost è un ottimo fertilizzante ma si produce tutti i santi giorni (a Melpignano se ne produrranno circa 150 kg/giorno) mentre in agricoltura, come si sa, i fertilizzanti si distribuiscono in alcuni momenti dell’anno. Servono quindi aree di stoccaggio protette per accumulare la produzione nei mesi in cui non si usa. Il compost stoccato non deve emanare cattivi odori, non deve bagnarsi, deve essere protetto da deiezioni di uccelli, topi,...
  • Il compost è un ottimo fertilizzante ma gli agricoltori non lo sanno. Per questo è necessario che insieme alla gestione del processo ci sia anche una azione di divulgazione, formazione e commercializzazione che non sono proprio banali. Ho passato la vita (professionale) a organizzare prove di spandimento, campi sperimentali, giornate di formazione per agronomi, tecnici, partecipare a convegni, fiere, ecc. Tutto questo ha un costo non indifferente che poi è lo stesso sia che si parli di poche tonnellate anno sia che si parli di migliaia di tonnellate.
  • Il compost è un ottimo fertilizzante ma deve essere conforme ai numerosi parametri di qualità imposti dalla normativa sui fertilizzanti perché se anche uno solo di questi non lo fosse sarebbe da considerare un rifiuto con tutte le conseguenze del caso. Si devono per ciò implementare sistemi di controllo di qualità e analisi periodica e pianificare azioni di intervento e programmi di contingenza nel caso di "fuori specifica" e un responsabile tecnico qualificato deve vigilare su tutto in maniera che non si possa infrangere la normativa agricola e, in particolare, quella ambientale.
Come conseguenza di quanto sopra la mia preoccupazione per iniziative come quelle del Comune di Melpignano è che poi, fatto il compost, non si abbia la capacità di gestire e superare le problematiche che ho evidenziato. Non voglio apparire presuntuoso ma temo che le difficoltà che gli aggiudicatari della gara per la gestione dell’impianto non troveranno le necessarie risorse, nel canone e nel fatturato, per sostenere l’onere di una gestione complessa e qualificata come quelle che serve. 
Comunque, in bocca al lupo!